venerdì 5 novembre 2010

INFERNO PURGATORIO E PARADISO

INFERNO
E' un'immensa voragine formata dalla
caduta di Lucifero che precipitò fino al
centro della terra dove si conficcò.
L'Inferno è suddiviso in nove cerchi,
ognuno dei quali ospita una categoria di
dannati che vengono puniti secondo la
regola del contrappasso.
E' circondato dal fiume Acheronte
attraverso il quale vengono traghettate le
anime dannate.
Caronte è il traghettatore dell'Inferno.



PURGATORIO
E' un'alta collina suddivisa in sette cornici in ognuna delle quali si espia uno dei sette vizi
capitali.
I vizi sono suddivisi in tre zone:
- nella prima si trovano coloro che vollero il male del prossimo
- nella seconda si trovano coloro che non hanno amato abbastanza Dio
- nella terza si trovano gli avari, i prodighi, i golosi e i lussuriosi.



PARADISO
Il Paradiso è strutturato in nove cieli che
corrispondono alle nove sfere che
ruotano intorno alla terra:
- il cielo della Luna
- il cielo di Mercurio
- il cielo di Venere
- il cielo del Sole
- il cielo di Marte
- il cielo di Giove
- il cielo di Saturno
- il cielo stellato
- il cielo cristallino
Al di là dei nove cieli si trovano
l' Empireo ed infine i Nove Cerchi Angelici
dove risiedono Dio e i Beati.




LA DIVINA COMMEDIA

E' l'opera principale di Dante Alighieri e si suddivide
in Inferno, Purgatorio e Paradiso.
E' scritto in volgare ed è un poema in terzine e i versi
sono tutti endecasillabi. E' suddiviso in 100 canti e
ogni cantica è composta da 33 canti, solo l'Inferno
ne ha 34 poichè uno funge da prologo e da
introduzione del poema.

Dante Alighieri

                                                   
DANTE ALIGHIERI

Dante Alighieri nasce a Firenze nel 1265 in una famiglia della piccola nobiltà fiorentina. Il suo primo e più importante maestro di arte e di vita è Brunetto Latini, che in questi anni ha una notevole influenza sulla vita politica e civile di Firenze. Dante cresce in un ambiente "cortese" ed elegante, impara da solo l’arte della poesia e stringe amicizia con alcuni dei poeti più importanti della scuola stilnovistica: Guido Cavalcanti, Lapo Gianni e Cino da Pistoia, condividendo con loro un ideale di cultura aristocratica e di poesia raffinata.                                                    
Ancora giovanissimo conosce Beatrice (figura femminile centrale nell’opera del nostro poeta), a cui Dante è legato da un amore profondo e sublimato dalla spiritualità stilnovistica. Beatrice muore nel 1290, e questa data segna per Dante un momento di crisi: l’amore per la giovane donna si trasforma assumendo un valore sempre più finalizzato all’impegno morale, alla ricerca filosofica, alla passione per la verità e la giustizia che infine portano Dante (a partire dal 1295) ad entrare attivamente e coscientemente nella vita politica della sua città.
La sua carriera politica raggiunge l’apice nel 1300 quando Dante, guelfo di parte bianca, viene eletto priore (la carica più importante del comune fiorentino): il poeta è un politico moderato, tuttavia convinto sostenitore dell’autonomia della città di Firenze, che deve essere libera dalle ingerenze del potere del Papa . L’anno successivo, il papa Bonifacio VIII decide di inviare a Firenze Carlo di Valois, fratello del re di Francia, con l’intenzione nascosta di eliminare i guelfi bianchi dalla scena politica; Dante e altri due ambasciatori si recano dal Papa per convincerlo a evitare l’intervento francese, ma è ormai troppo tardi ! Dante è già partito da Firenze quando Carlo di Valois entra nella città e sostiene il potere dei guelfi neri: il poeta non ritornerà mai più nella sua città natale, è condannato ingiustamente all’esilio.
Per Dante l’esilio rappresenta un momento di sofferenza e di dolore e al tempo stesso uno stimolo per la sua produzione letteraria e poetica: lontano da Firenze può vedere in modo più nitido la corruzione, l’egoismo, l’odio che governano la vita politica, civile e morale dei suoi contemporanei. La denuncia e il tentativo di indirizzare di nuovo l’uomo verso la retta via sono per lui l’ispirazione di una nuova poesia che prende forma nella Divina Commedia.